Centro d’ascolto

Scopo

Iniziativa promossa dalla Caritas Diocesana con formazione iniziale, specifica, permanente.
Il C.A. non riceve delega all’ascolto, deve essere una sentinella vigile ai bisogni degli ultimi a nome della comunità.
Ciò che si è ascoltato deve diventare oggetto di riflessione e della programmazione pastorale. E’ un modo di farsi vicino, di aiutare a camminare con le proprie gambe senza creare dipendenza, offrendo speranza e la possibilità di un futuro in dignità. Condividere un pezzo di strada, senza imporsi. Ascolto è soprattutto un atteggiamento del cuore. Lavorare con i poveri porta a prendere contatto con la nostra povertà per non mancare di autenticità. Gesù ci ricorda che i poveri li abbiamo sempre con noi, dobbiamo imparare a riconoscere, interpretare, accogliere le forme di povertà renderle attenzione stabile e non episodica della nostra vita. L’ascolto diventa il luogo dove l’altro, chiunque altro è riconosciuto come persona. Il C.A. ha un suo statuto elaborato in modo da rispondere alla peculiare situazione presente sul territorio in cui opera ed elabora un progetto sulla base dei bisogni e delle risorse disponibili.

Attività

2 verbi passivi: accogliere e ascoltare
1 verbo attivo: orientare
Accoglienza di quanti si presentano, indipendentemente dalla razza, dal sesso, dalla religione e dall’età. Accogliere ciò che l’altro dice. Povero è chi manca di beni ma anche di relazioni significative.
Ascolto da parte di operatori con competenze specifiche e in base a capacitò e attitudini: a nome della comunità cristiana, si impegnano ad ascoltare e comprendere con attenzione i racconti di sofferenza degli utenti.
Gli operatori potranno avvalersi di esperti per consulenze di tipo legale, medico, servizi sociali, ecc.. Chi ascolta ricerca, insieme alla persona ascoltata, le soluzioni più adeguate, attento a non sostituirsi mai alla persona stessa.
Orientamento verso le risposte o soluzioni presenti sul territorio. Un primo livello normalmente possibile, coincide con l’informazione circa i patronati, servizi sociali, centri d’accoglienza presenti sul territorio.
Presa in carico della persona e del suo caso:

  • prima risposta valendosi dell’appoggio della San Vincenzo (cesto della Provvidenza, guardaroba)
  • sensibilizzazione della comunità cristiana nella ricerca di una soluzione a lungo termine del disagio
  • elaborazione di un progetto di aiuto alla persona elaborato con la presenza stessa e discussa in équipe con gli altri operatori (Fondo Famiglia, Siloe, Carta Equa)

I C.A. non dispongono di risorse proprie